Lunghe traversate in mare, stremanti esodi a piedi evitando mura e filo spinato, viaggi soffocanti all’interno di angusti container e camion. Queste le sfide, che ancora oggi, rifugiati e migranti da tutto il mondo devono affrontare per trovare la salvezza o semplicemente per auspicare ad una vita migliore.
Già nel 1914 si è sentita infatti la necessità di istituire la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, di cui si è celebrato il 107° Anniversario lo scorso 26 Settembre 2021, nell’ultima domenica del mese, come ogni anno.
Questo è il messaggio di papa Francesco, che potremmo definire, a tutti gli effetti, come una chiamata all’azione.
Lo scopo della giornata è quello di sensibilizzare e porre l’attenzione su coloro che sappiamo essere costretti ad abbandonare il proprio paese a causa di situazioni politiche instabili, disastri ambientali o per ragioni economiche.
La pandemia, inoltre, ha accentuato le disparità e ha evidenziato come non esista un “noi” senza gli “altri”, perché essa ha colpito e colpisce, indistintamente dal sesso, dalla nazionalità e dalla religione.
Con il suo appello Papa Francesco intende scuotere le coscienze, superando il divario tra i popoli.
Senza pregiudizi o paure, bisogna impegnarsi per il prossimo, realizzando in tal modo quel “noi” che consenta uno sviluppo più sostenibile, equilibrato ed inclusivo: l’indifferenza non può più essere ammessa.
Aiutare il prossimo è da sempre uno dei principali obiettivi di Ambiente Solidale, che assieme alla Caritas Diocesana di Napoli e al CAIR, si impegna nella distribuzione di generi alimentari da circa dieci anni e tra i nostri beneficiari, spazio nel nostro cuore è dato all’Associazione Nigerian Community in Campania.
Abbiamo chiesto a Padre Hyginus, cappellano della Comunità Africana Cattolica (anglofona) dell’Arcidiocesi di Napoli ed a capo dell’Associazione Nigerian Community, in che modo l’aiuto dato dalla Caritas, assieme Ambiente Solidale e CAIR, abbia rafforzato e facilitato il lavoro di una comunità impegnata a formare e supportare tantissimi giovani africani giunti nella nostra accogliente città.
La volontà di famiglia è forte e i giovani hanno bisogno di attenzione. A loro il pensiero dei volontari va costantemente, affinché siano istruiti e rispettino le regole della colorata società napoletana.
Della nostra intervista a padre Hyginus, il suo pensiero sul messaggio “verso un noi sempre più grande” lanciato da Papa Francesco nella Lettera Enciclica, in merito alla 107esima Giornata Internazionale del Migrante e del Rifugiato, ha scosso le nostre coscienze: «La frase di Papa Francesco è un invito rivolto a tutti, nessuno escluso, a sentirsi uniti e solidali, gli uni per le sorti degli altri. È un altro modo di invitare a vivere realmente da fratelli e sorelle. Il Papa crede che interessandoci e occupandoci gli uni dei problemi degli altri, superando il solito individualismo, riusciremo a costruire un mondo migliore» afferma il cappellano. È sorto spontaneo domandare come si possa contribuire. Alla domanda in merito a come si possa contribuire, la risposta è stata semplice ma efficace: «Per diventare volontari ci si rivolge solitamente al referente dell’organizzazione in questione. Comunque dipende da quello che si vuol fare!».
Padre Hyginius non ha celato il suo affetto per il contributo ricevuto dalla Caritas insieme ad Ambiente Solidale e CAIR che nei momenti vari, di grande e piccola necessità, si è sempre rilevato importante. Insomma, l’essere parte di questa grande famiglia è possibile e semplice.