Ora è arrivato il momento di approfondire il discorso. Vedremo insieme quali sono i cibi deperibili, cioè quelli che dopo un determinato lasso di tempo non sono più consumabili, e quelli invece che restano consumabili, basandoci sui dati riportati dal New York Times e da Il Post.
Dall’olio al pane, dalle uova allo yogurt: scopriamo quali sono gli alimenti più “duraturi” per evitarne lo spreco.
In generale, fino a 18 mesi dopo essere stato confezionato in bottiglia, può essere consumato. L’olio però va a male facilmente se non conservato bene. Può infatti ossidarsi a causa del calore, per l’esposizione alla luce e all’aria, o a causa di un contenitore non ben pulito. In generale se conservati nella latta sigillata sono quasi indistruttibili. In bottiglie di vetro sigillate, meno.
Una volta aperto il contenitore, invece, la durata può variare notevolmente. Per capire se l’olio è ancora buoni basta seguire il proprio naso: l’olio vecchio sviluppa odori metallici o saponosi, l’olio di colza sviluppa addirittura odore di pesce. Se questo non dovesse bastare, provate a metterne una goccia sulla punta del dito; se l’olio è rancido sembrerà appiccicoso invece che scivoloso.
Quello del supermercato in genere contiene conservanti, e può durare quindi per settimane.
Come tutti sappiamo, invece, il pane comprato al forno se tenuto a contatto con l’aria sarà duro già il giorno dopo. Si può ovviare a questo tagliandolo a fette e congelandolo, o si possono seguire diverse ricette che prevedono l’uso di pane duro. Oppure ancora trasformare in pangrattato! La cosa più importante è controllare che non ci siano muffe, particolarmente pericolose e visibili nel caso del pane, dove non basta togliere la parte ammuffita per poterlo utilizzare. Se presenta della muffa, anche se a malincuore, buttatelo via.
Hanno una percentuale di acqua “libera” molto bassa, sono quindi prodotti stabili, che non vanno immediatamente incontro a deterioramenti microbiologici. Se conservati in un luogo fresco e asciutto, in confezioni integre, anche dopo 1-2 mesi dalla loro scadenza risultano ancora commestibili. Fanno eccezione riso e pasta integrale che si deteriorano prima. Per entrambi, bisogna affidarsi a occhi e naso per individuare eventuali tracce di muffa o di qualche tarma che potrebbe essere arrivata nella nostra dispensa.
Sono prodotti freschi per i quali gli esperti consigliano il rispetto della scadenza. Tuttavia potrebbero essere ancora commestibili qualche giorno dopo la data prevista. Un metodo molto utilizzato per verificarne lo stato consiste nel mettere le uova in un pentolino d’acqua: se galleggiano sono troppo vecchie (e hanno incorporato gas all’interno) se vanno a fondo potete mangiarle. Fare attenzione però all’apertura se presentano cattivo odore, se ci sono crepe sul guscio o se il tuorlo ha cambiato colore o consistenza. Meglio non mangiarle in questi casi, specialmente se crude.
C’è chi ne trova però utilizzi alternativi una volta scadute, come usare l’albume come collante per la carta, mentre i gusci una volta rotti possono essere usati per allontanare fastidiosi parassiti dal proprio orto.
La carne potrebbe mantenersi qualche giorno dopo la data di scadenza, ma fate molta attenzione alla presenza di odori acri e colori smorti. Se la superficie della carne risulta appiccicosa, viscida o emana un cattivo odore, l’alimento non è più buono. Il pesce fresco può durare al massimo qualche giorno dalla data di scadenza. Il pesce congelato invece può durare qualche altra settimana dalla scadenza a patto che venga conservato in freezer ad almeno – 5 °C.
Lo yogurt dura più o meno un mese dalla messa in barattolo, ma si può mangiare anche fino a qualche giorno dopo la data di scadenza seguendo qualche piccolo consiglio: controllare sempre che sia stato conservato correttamente e che la confezione sia integra. Fatto ciò annusatelo: l’odore di acido sarà il vostro campanello d’allarme. Fare particolare attenzione ad eventuali rigonfiamenti della confezione, questi indicano la presenza di muffa, meglio starne alla larga in questo caso.
Nel caso dello yogurt, ci sono usi alternativi a quello alimentare, dopo la scadenza: c’è chi prepara maschere e scrub per viso e corpo (con aggiunta di miele e zucchero di canna), impacchi per i capelli o addirittura lo usa per lucidare l’ottone! Ovviamente se non ammuffito.
Si conclude qui la nostra guida sulle scadenze dei cibi. Speriamo di avervi dato consigli utili su come riconoscere correttamente un alimento scaduto, per evitare in futuro di perpetuare sprechi!